THE ACROSTIC OF THE AMOROSA VISIONE DEDICATING THE POEM TO FIAMMETTA This acrostic consists of three ballate composed by reading the first letters of the first verses of each terzina throughout the poem.
Mirabil cosa forse la presente Vision vi parrÀ, donna gentile, A riguardar, sÌ per lo novo stile SÌ per la fantasia ch' È nella mente. Rimirandovi un dÌ subitamente Bella, leggiadra et in abit' umile, In volontÀ mi venne con sottile Rima trattar parlando brievamente. Adunque a voi, cui tengo Donna mia, Et chiu sempre disio di servire, La raccomando, madama Maria: E prieghovi, se fosse nel mio dire Difecto alcun, per vostra cortesia Correggiate amendando il mio fallire. Cara Fiamma, per cui 'l core Ó caldo, Que' che vi manda questa Visione Giovanni È di Boccaccio da Certaldo.
Il dolce immaginar che 'l mio chor face Della vostra biltÀ, donna pietosa, Recam' una soavitÀ sÌ dilectosa, Che mette lui con mecho in dolce pace. Poi quando altro pensiero questo disface Piangemi dentro l' anim' angosciosa, Cercando come trovar possa posa, Et sola voi disiar le piace. Et perÒ volend' i' perseverare Pur nello 'nmaginar vostra biltate, Cerco con rime nuove farvi onore. Questo mi mosse, Donna, a compilare La Visione in parole rimate, Che io vi mando qui per mio amore. Fatele onor secondo il su' valore Avendo a tempo poi di me pietate.
O chi che voi vi siate, o gratiosi Animi virtuosi, In cui amor come 'n beato loco Celato tene il suo giocondo focho; I' vi priego c' un poco Prestiate lo 'ntelletto agli amorosi Versi, li quali sospinto conposi, Forse da disiosi Voler troppo 'nfiammato: o se 'l mio fioco Cantar s' imvischa nel proferer broco, O troppo È chiaro o roco, Amendatel' acciÒ che ben riposi. Se in sÈ fructo, o forse alcun dilecto Porgesse a vo' lector, ringratiate Colei, la cui biltate Questo mi mosse affar come subgiecto. E perchÈ voi costei me' conosciate, Ella somigli' amor nel su' aspecto, Tanto c' alcun difecto Non v' À a chi giÀ 'l vide altre fiate; E l' un dell' altro si gode di loro Ond' io lieto dimoro. Rendete allei il meritato alloro, E piÙ non dic' omai, PerchÈ decto mi par aver assai. |