By VITTORIA AGANOOR POMPILJ Accostarsi all’oscuro mio letto, dalle porte raggianti, io vidi il puro angiolo della morte. Una dorata ciocca velava gli occhi suoi: diceva la sua bocca sorridendo:—Mi vuoi?— Rapita io nella bianca sua desiata faccia, io, di vane opre stanca, a lui tendo le braccia; e, mentre l’affannoso mio cor s’apre alla fede del perfetto riposo che solo egli concede; mi sibila vicina una maligna voce: “Destati; orsÙ, cammina, ripiglia la tua croce!” |