I. La Signora. Chi sei tu? Chi sei tu? Dimmi piccolo fanciullo, Sempr' andante sÙ et giÙ Sospirando fra 'l trastullo. Cupid. Son Cupidon' in veritÀ RÈ de' burle leggiadre. La Sig. Dunque dÌ per caritÀ, Come stia, tua madre? Senz' arco cosÌ, perchÈ? Dove sono le saiette? La faretra poi dov' È? Sembianze son sospette— Chi sei tu? II. La Sig. Chi sei tu? chi sei tu? Arme c'eran altre volte. Cupid. Giovan' ELLA non È piÙ Mi furon' allora tolte. La Sig. E la torcia, perchÈ, dÌ, Hai voluto tu lasciare? Cupid. Cuori signor' oggidÌ PiÙ non vogliono bruciare. La Sig. Tu rispondermi cosÌ Fanciulletto! che vergogna! O! sei cambiato, sÌ, Ate dunque dir' bisogna "Chi sei tu?" |